Carlo Bascapè, inquisitore
Carlo Bascapè, al secolo Giovanni Francesco Bascapè , Vescovo e inquisitore nasce a Melegnano, il 25 ottobre 1550 e muore il 6 ottobre 1615 a Novara nel cortile dell’ospedale, un busto ed una lapide . Inoltre la conoscenza della figura del “venerabile” Bascapè è raccontata nel romanzo storico La chimera di Sebastiano Vassalli, romanzo che si incentra sul processo e sul rogo di una ragazza accusata di stregoneria che ebbero luogo nella Novara dei tempi in cui la diocesi era retta appunto da Carlo Bascapè (ve ne consiglio la lettura).
Grazie al vescovo Bescapè, giurista e storico molto preparato, la situazione inquisitoriale muta radicalmente, egli si riserva personalmente di decidere sui fenomeni di stregoneria, che precedentemente erano di competenza dell’Inquisizione Romano-Domenicana, creando nella prima fase del suo episcopato non pochi attriti.
Il Bescapè dimostrò una certa clemenza nei confronti delle streghe che riteneva piuttosto delle scostumate e lascive, ma era consapevole del fatto che non fosse possibile assolvere le donne accusate di stregoneria, ma per lo meno non le condannava al rogo, lasciandole a morte naturale nel durissimo carcere della Curia.
Egli si interrogava sulle motivazioni che inducevano alla pratica di certe cerimonie o riti, additati come fenomeni stregonici, questa sua posizione nasce dell’esperienza di confessore delle donne accusate e condannate al rogo, esperienza vissuta ai tempi di Carlo Borromeo di cui fu discepolo e collaboratore, è grazie a questo bagaglio culturale che egli intuisce l’estraneità dell’elemento diabolico dai processi “stregonici”.
Più che la stregoneria il vero fine era quello di sradicare il fenomeno eretico, anche i suoi predecessori, si occuparono indirettamente di streghe, esercitando piuttosto un controllo sui libri proibiti, sui fenomeni di eresia e sui permessi di espatrio da e verso le terre eretiche.
Uno tra i processi di stregoneria più importanti che la storia novarese abbia avuto (1609 –1611), coinvolse più di venti tra presunte streghe e stregoni, residenti in Valle Antigorio.