Erbario magico TOSSICO

erbario magico tossico





Questo Erbario magico tossico è dedicato ai neofiti, a chi si improvvisa “strega herbana” o Wiccan e raccoglie le piante spontanee in campi, prati o boschi senza la dovuta preparazione.

Mi preme di sottolineare che alcune piante magiche, solitamente ritenute innocue,  sono molto velenose in certi periodi dell’anno, altre addirittura mortali se ingerite, altre ancora si somigliano tra loro risultando difficile il  loro riconoscimento.
Ancora più grave e pericoloso, è la tendenza a utilizzare le piante “per provare” ; si confonde il mirtillo nero con le bacche della belladonna o l’aconito con l’insalata finendo in ospedale.

Ecco una breve elenco di piante magiche TOSSICHE da usarsi ESCLUSIVAMENTE per i sacchetti magici che NON debbono essere inalate o restare a contatto con le pelle.

 

Mandragora

È la pianta delle Streghe, dalla quale ricavavano una magica bevanda utilizzata per i Sabbat. nell’antichità costituì uno degli ingredienti principali per la maggior parte delle pozioni mitologiche e leggendarie.

Le sua radice è caratterizzate da una peculiare biforcazione che ricorda la figura umana (maschile e femminile)

Nel 1615, in alcuni trattati sulla licantropia, tra i quali quello di Njanaud, appariva l’informazione dell’uso di un magico unguento a base di mandragora che permetteva la trasformazione in animali.

Nel medioevo, i soli veri infallibili esperti della sua raccolta,erano i maghi e le streghe in quanto non soltanto l’andavano a cogliere di notte nei cimiteri, ai margini dei patiboli o ai piedi degli impiccati, ma conoscevano anche tanti altri segreti per non farla soffrire e per non subire i suoi influssi negativi: guai, per esempio, mettersi “controvento”o aspirare i suoi effluvi mortali.

La pianta – velenosa e potenzialmente mortale – può essere confusa facilmente con la bietola e con la borragine

  • A cosa può servire?

La Mandragora è di natura un potente talismano, con la quale vengono costruiti amuleti e sacchettini di protezione per la difesa, per attrarre il denaro, per la seduzione, contro l’impotenza o per assicurarsi la fedeltà dell’amato o dell’amata.

  • Parti usate?

la radice raccolta, purificata, procurerà felicità, ricchezze e salute, scaccerà le forze negative, aiuterà a ritrovare gli ori nascosti e sarà una cura per tutti i mali

I fiori e le radici nei sacchetti magici.

 

 

Giusquiamo

Questa pianta è velenosa, ma medicamentosa, se opportunamente dosata.
Conosciuta ai Babilonesi, gli Egizi e gli antichi Indiani, i Persi e gli Arabi, dai Greci e dai Romani per facilitare le facoltà parapsicologiche, quali la profezia, la visione del mondo astrale o dei trapassati

La pianta di per sé è tossica, quindi il suo uso medicamentoso va lasciato esclusivamente all’erborista.

Il pianeta che lo rappresenta è Giove e infonde saggezza, prosperità e intelligenza.

  • Dove si trova?

In Europa, Asia, Africa settentrionale. In Italia è comune lungo le strade di campagna

  • Parti usate?

Foglie e semi da raccogliersi al secondo anno. Le foglie all’inizio della fioritura. I semi a maturazione
Fioritura. Maggio-agosto.

  • A cosa puo’ servire?

Nei sacchetti magici il Giusquiamo si associa bene con lo Stramonio, la Cicuta, la Belladonna, l’Aconito, Lavanda, Menta, Rosmarino, Timo, Podofillo, Ipecacuana, Valeriana, Oppio, Noce vomica.

 

Lo Stramonio

Risultati immagini per Lo StramonioChiamata anche erba delle streghe, lo Stramonio veniva utilizzato durante i sabba, nei riti voodoo per la zombificazione.

Come altre specie del genere Datura (Datura inoxia, Datura metel etc.) è una pianta altamente velenosa a causa dell’elevata concentrazione di potenti alcaloidi, presenti in tutti i distretti della pianta e principalmente nei semi.

  • Dove si trova?

In Italia, questa specie si trova naturalizzata in tutte le regioni, dalle pianure alle zone sub-montane, dove cresce sporadica negli incolti, vicino ai ruderi e nei margini delle strade.

  • A cosa può’ servire?

Lo Stramonio come l’Assa Foetida e lo Stercus Diaboli era usato nell’Antica Stregoneria cerimoniale, il suo odore è fetido, si credeva che attirasse delle forze maligne.
I nomi erba del diavolo ed erba delle streghe si riferiscono alle sue proprietà narcotiche, sedative ed allucinogene, utilizzate sia a scopo terapeutico che nei rituali magico-spirituali dagli sciamani di molte tribù indiane.
L’uso della Datura stramonium per questo tipo di finalità è estremamente pericoloso in quanto la dose attiva di alcaloidi allucinogeni è molto vicina alla dose tossica.
imgresAttenzione!

E’ una pianta tossica e non va MAI ingerita. 

Maneggiare con cautela!

Gli usi magici si limitano al confezionamento di sacchettini magici o usata tal quale. Anche se alcune fonti lo riportano, è sconsigliato l’uso delle foglie e dei fiori in unguenti, oli o incensi.
Con la sua forma difensiva, per via degli aculei, e per il suo odore ripugnante, può essere utilizzata nei rituali di bando e per allontanare persone indesiderate.

 

Aconito

Risultati immagini per AconitoDistribuita in Italia e nelle montagne dell’Europa centrale. Particolarmente comune nelle Alpi, Carpazi, Corsica, Scandinavia, Gran Bretagna e altre.
La pianta è velenosa, specialmente le radici, se ingerita porta alla paralisi respiratoria o all’arresto cardiaco, quindi alla morte.
E’ un potente anestetico, 3gr. sono mortali, il veleno può essere assorbito attraverso la pelle e dare dermatiti.
Si crede che essa allontani i vampiri e i lupi mannari. In Cina e in India veniva usata per avvelenare le punte delle frecce.

  • Parti usate?

Le foglie e le radici, in magia viene usata tutta la pianta; le foglie vanno raccolte durante l’estate e il tubero in autunno.

  • A cosa puo’ servire?

Viene utilizzato anche per dei sacchetti di protezione (attenzione a non farlo entrare in contatto con la pelle).
L’aspersione del succo dell’aconito viene utilizzato per pulire e purificare l’athame, togliendo le energie precedenti; stessa cosa con l’incenso di aconito.
Per inaugurare i calderoni viene bruciato al suo interno.
Bucaneve

Tra i primi a fiorire d’inverno, i bucaneve sono fiori bellissimi con la loro caratteristica di avere le corolle bianche rivolte all’ingiù.

Vegeta nei boschi di latifoglie, cespuglieti o prati; in tutti i casi zone di mezz’ombra e con terreni un po’ pesanti.

Nell’Italia centro-meridionale tende a divenire specie montana, mentre nel Nord Italia, in Toscana e nelle Marche è presente anche nelle pianure alluvionali e in prossimità delle coste.

imgresLa pianta, specie il bulbo, contiene delle sostanze tossiche, quindi non va ingerito.

  • A cosa può’ servire?

Cogliere un bucaneve e portarlo dentro casa porta sfortuna: si dice che esso ha l’aspetto di un corpo deposto nel sudario e che cresce così vicino alla terra da sembrare più vicino al regno dei morti che a quello dei viventi.

  • Parti usate?

Fiori essiccati

 

Colchico

In Italia il Colchico è una pianta comune nelle Alpi, più rara nell’Appennino settentrionale e assente nel resto del territorio.
Cresce nei prati umidi e nelle radure boschive, predilige i terreni argillosi e ricchi di azoto, la si può trovare sino a 2.200 m.

Il bulbo è velenoso e anche i semi. Blocca la mitosi cellulare.
Persone inesperte potrebbero confondere i bulbi del colchico con quelli del muscari comosum, comunemente chiamato dai pugliesi “lampascione” di cui si consumano i bulbi cucinati a dovere

  • A cosa può’ servire?

Nei sacchetti magici per protezione e conservazione della salute.

Nel passato il colchico era considerato un’erba dai poteri magici e veniva utilizzato nei vari riti di maghi e streghe. Con il decotto dei bulbi si sopprimevano vari tipi di parassiti, fra cui le pulci.
Nel medioevo si credeva bastasse tenere un bulbo in tasca per premunirsi dall’itterizia dal mal di denti, dalla dissenteria e persino dalla peste!

  • Parti usate?

I petali essiccati.

imgresAvvertenze: il colchico è una pianta molto velenosa, soprattutto i bulbi e i semi pertanto se ne sconsiglia vivamente il suo impiego.

 

Euforbia

Il suo pianeta è Saturno
Tutta la pianta è velenosa, specialmente il lattice.
E’ formata da un cespuglio, con fusto e rami biforcati che possono raggiungere un’altezza di circa due metri; nel caso in cui questi venissero strappati, secernano un’emulsione di aspetto lattiginoso e consistenza collosa che, al contatto con la pelle, la irrita e al contatto con gli occhi, può portare alla cecità.
In passato, era usato per estirpare calli e verruche.

  • A cosa puo’ servire?

Regalare un mazzetto si euforbie da conservare in casa dopo una nascita di un bimbo, lo protegge dal malocchio

Piantaggine

Il suo nome é letteralmente pianta del piede ed ha seguito l’uomo nel suo procedere
Una antica leggenda vuole che sia una fanciulla trasmutata in pianta per aver aspettato troppo a lungo l’innamorato lungo una strada.
Nella tradizione ancestrale oltre ai piedi evocava la lingua dei cani e la magia ne aveva fatto uno strumento per controllare questi animali, oppure, le orecchie degli asini, nome con la quale é popolarmente conosciuta ed oltre che magica é una portentosa erba curativa.
Rientrava nell’, riportato in un manoscritto inglese del X secolo che permetteva di guarire da ogni male o maleficio.
un serpente giunse strisciando, morse un uomo. Poi Odino prese nove rametti gloriosi, distrusse il serpente così che esso volò via in nove parti. Poi la mela fece sì da passare attraverso il veleno, così che il serpente non sarebbe più entrato in casa”.

L’incantesimo fa riferimento a nove erbe: Mucgwyrt (Artemisia vulgaris), Attorlaðe (identificata da R. K. Gordon come il giavone (Echinochloa crus-galli), definita da altri come Betonica comune (Stachys officinalis), Stune (Cardamine hirsuta); Wegbrade (piantaggine, ovvero Plantago sp.); Mægðe (Matricaria, ovvero camomilla), Stiðe (ortica), Wergulu (melo), Fille (timo) e Finule (finocchio) e sembra che l’effetto fosse propiziato dalla declamazione del testo in cui era descritto anche il metodo di preparazione.

E tu, piantaggine, madre delle erbe,
aperta a oriente, potente dentro;
carri passano su di te, la regina cavalca su di te,
urlano su di te le spose, rumorosi buoi.
Tu puoi resistere a tutto e resistente rimani in piedi;
così tu puoi resistere ad ogni veleno e contagio
e all’odiato (il nemico) che attraversa il paese.
(versi 7-13)

In effetti la piantaggine era tenuta in grande considerazioni già da Dioscoride e da Alessandro Magno per le sue proprietà depurative, diuretiche ed astringenti e per la sua tenacia e resistenza.

Ranuncolo

Nella tradizione magica,

il denso e acre fumo prodotto dalla combustione degli steli serviva a sanare dal male quei luoghi che avessero nomea di essere infestati. Specialmente nel passato, non erano infrequenti luoghi nei quali si diceva avvenissero cose misteriose e straordinarie e qual’ora si fosse voluto restituirli alla comunità ci si accingeva a certi riti purificatori.

Molte erbe erano considerate efficaci ed il ranuncolo era una delle più portentose.

Tutta una tradizione magica ruota intorno ai ranuncoli ed alle loro fate tutelari che con i loro poteri sembra siano preposte alle magie legate, alle ambizioni, siano esse sociali o economiche, e all’autostima.

La pianta è caustica e produce dermatiti ed anche vesciche a contatto con la pelle.