Cosa sono gli Orixas, quali i loro riti, i colori e le divinità cattoliche corrispondenti?
Gli Orixàs sono si, delle divinità, ma non Dei pagani, anche se ricevono regolarmente omaggi sotto forma di offerte, danze sacre e canti.
Questi Orixàs possiedono una propria personalità; perciò ciascuno di loro è associato ad un fenomeno naturale specifico ed a certi colori. Nei loro miti vengono raccontati una grande quantità di insegnamenti mistici connessi all’elemento naturale caratteristico del particolare Orixa,
Il tempio dove si svolgono le cerimonie con gli Orixàs e la vita del sacerdote o della sacerdotessa, pai de santo o mãe de santo e dei suoi filhos de santo e filhas de santo, si chiama terreiro.
Nel Candomblé l’iniziazione agli Orixàs serve per poter far parte dei quadri sacerdotali.
La persona novizia rimane reclusa nel terreiro 21 giorni. Nel periodo precedente si sarà preoccupata di raccogliere il denaro per le offerte da fare agli Orixàs e per i vestiti e magari anche per la propria famiglia, al cui sostentamento di solito contribuisce e con cui non sarà in contatto nel tempo necessario al rito di iniziazione.
Quella degli Orixàs è un credo dove la spesa materiale è molto grande e significativa. Le filhas de santo sono l’ultimo gradino di questa gerarchia solo in teoria, perché in pratica sono loro a far vivere il terreiro, sostenendolo economicamente e religiosamente
La possessione da parte dell’Orixàs, caratteristica principale dei culti di origine africana, non si esercita su una persona qualsiasi, ma su alcuni soggetti soltanto.
Quindi, è privilegio di servire gli Orixas, ossia esserne posseduti da uno di loro, perché riservata a pochi eletti, solitamente di sesso femminile.
Ogni persona è preparata per accogliere solo il suo Orixà personale come unica divinità protettrice e nessun’altra.
Alcuni degli Orixàs maggiori con le rispettive associazioni e corrispondenze con i santi cattolici
- Olorum – Dio
- Oxala’ – Gesu’
- Omulu’ – San Lazzaro
- Obaluae’ – San Rocco
- Xango – San Gerolamo
- Oxossi – San Sebastiano
- Bara’ – S. Antonio Da Padova
- Yansa – Santa Barbara
- Yemanja – Signora Dei Naviganti – Vergine Maria
- Oxum – Immacolata Concezione
- Ogum – San Giorgio
- Buruque – Sant’anna
- Oba’ – Santa Caterina – Giovanna D’arco
- Ossanha – San Cristoforo
- Ibeji – San Cosimo E Damiano
- Ifa’ – Spirito Santo
- Egun – Spiriti Dei Morti
- Exu – S.Cipriano
Come individuare il proprio Orixa?
- I principali Orixàs sono:
“OXALA” talvolta chiamato Obatalà, è la massima divinità del Candomblè, il Padre della vita e della fecondazione. Il più importante ed elevato di tutti gli Orixàs: il primo e legittimo figlio di Olodumarè, che è Zambi, che è Dio. Olodumarè è tutto ciò che esiste, ma l’uomo non può arrivare a comprenderlo con la propria ragione in quanto non è abbastanza evoluto
“OXUMARÊ“era anticamente l’indovino (babalaô) del Re Oni. Il suo unico compito consisteva nel recarsi al palazzo reale nel giorno del segreto; giorno che da inizio alla settimana del quarto giorno degli iorubás. Vive nell’arcobaleno, trasportatore dell’acqua tra cielo e terra e purificatore dell’aria che respiriamo. E’ l’orixa degli astri, è metà uomo e metà serpente, e quando andava per la terra, cercava di scoprire i segreti dei comportamenti umani studiandone e relazionandoli con i movimenti degli astri. Sempre fu difensore della umiltà, e nonostante la sua spaventosa forma, era molto amato e rispettato da tutti ed in ogni luogo andasse. Figlio di Oxalá con Nanã ha come fratelli Omulu, Ossãe e Euá (gêmella). Oxumarê è l’orixa che prende cura della parte mentale, psichica e respiratoria degli esseri umani. Porta con se molti misteri, ed è anche il guardiano dei pianeti e degli astri. Per questo è il protettore degli astrologi, psichiatri, neurologi, e dei malati di mente
YANSÃ Signora del fuoco, dei raggi di luce e della guerra. E’ lei che con il suo potere può scatenare tempeste e venti per spazzare via la malvagità umana dalla faccia della terra. Iansã o Yansa ama andare per il mondo, avventurandosi e cercando di compiere imprese impossibili da realizzare, ma sempre pronta ad affrontare pericoli e difficoltà pur di ottenere il suo scopo. Figlia di Afefé e di Iroco e sorella gemella di Obá, Yansã è colei alla quale piace partecipare a tutto ed è molto vendicativa con coloro che ritiene l’abbiano offesa o non rispettata, e tuttavia non fa niente per piacere o gratificare coloro che la riveriscono. Protettrice dei “pompieri” (..è signora del fuoco) e di tutte le donne guerriere.
“OBÁ” E’ la dea del fiume Obá e sposa di Xângo. Guerriera, veste di rosso e bianco, usa uno scudo ed una lancia. Nella danza, litiga sempre con Oxum, che la ingannò, costringendola a tagliarsi una delle orecchie per usarla nella preparazione di un infuso magico per ottenere ed assicurarsi l’amore di Xangô, il Re dei Re. Obá è figlia di Afefé con Iroco e sorella gemella di Iansã, signora delle stelle e incaricata di inviar “luminosità” sulla terra per dare la “energia vitale” agli esseri viventi. E’ per rispetto di questa orixa che tutte le donne, durante la cerimonia del candomble, usano un foulard a forma di turbante (detto torços) con il quale coprono il capo ed in particolare le orecchie, per rendersi così tutte uguali. Obá è sempre stata guerriera, ma a differenza della sorella, non si ripromette di andare per il mondo, preferendo rimanere nella sua casa, dedicandosi ai suoi compiti. E’ sempre stata la regina della casa, e si diletta nell’arte della cucina, della preparazione delle pietanze e delle bevande, di cui è esperta e dalla quale trae soddisfazione
“OXOSSI” Dio della caccia, dell’abbondanza e delle foreste pluviali. E’ il cacciatore invincibile, che con il suo ofá (arco e faretra piena di freccie) abbatte gli abate os javalis Conosciuto con il nome originario di Oxossê (in lingua Ioruba) riusci a vincere Adja Odún Aini, portando la prosperità e diventando così il Re di Ketu. Egli è figlio di Iroco con Odudua ed ebbe come grande amore Oxum, che lo aiutò a crescere il suo figlio adottivo Logum Edé. Oxossi era acnhe il musicista degli orixa, avendo il potere di incantare qualsiasi essere vivente con il suono degli atabaques (strumenti musicali) che cedevano al suo tocco magico. Alcuni affermano che questa particolarità servisse a compensare il suo comportamento introverso, già che difficilmente egli diceva o mostrava apertamente i suoi pensieri e sentimenti. Tutto quello che arriva sulla nostra tavola è benedetto per Oxossi. Protettore degli agricoltori, allevatori, e cacciatori, giacchè egli è molto rispettoso di madre natura
IBEJI Sono in realtà due divinità gemelle e vengono “sincretizzate” nella religione cattolica dai santi Cosma e Damiano. Figlio di Oxum e Oxossê, Ibeji nasce con un incommensurabile potere, dovuto alla grande forza acquisita da bambino. Si dice che già con poco tempo di vita fu costretto a ritornare e ritirasi da Orum, per non compromettere, con il suo enorme e smisurato potere, gli eventi terreni. E nonostante essersi allontanato dagli eventi e dalla vita terrena può lo stesso influenzare la materia e gli eventi, con il suo comportamento infantile, un po immaturo e giocherellone, tipico di chi non è mai cresciuto. In conclusione questo orixa simbolizza la fanciullezza, nella sua espressione più pura ed innocente, ma allo stesso tempo capace di esercitare enorme potere e forza negli eventi della vita, ed è quindi ritenuta realmente lo stato più evoluto dell’essere umano. E’ protettore dell’infanzia e di tutti quelli che traggono divertimento dal giocare con spirito semplice e sereno, quello appunto di un fanciullino.
OBALUAYIÊ Nacque nella terra di Empê, in territorio Tapá, anche chiamato Nupê. Era un guerriero terribile che, seguito dalle sue truppe, percorreva il cielo e i quattro angoli del mondo. E’ l’orixa del vaiolo e della sua cura.
OXUM Orixa originario della terra di Ijexá, è “genitrice” per eccellenza, essendo legata alla procreazione. Dea d’acqua dolce e regina dei fiumi è anche divinità dell’oro e di tutti i metalli di colore giallo. E’ molto bella, vanitosa ed ama molto essere coccolata. Ama molto mostrasi con abiti vistosi, pettini di tartaruga nei capelli ed ha una grande passione per i gioielli di rame. Oxum ( dallo Yorubá Oxún) vive nei fiumi e nelle sorgenti, cantando ed ammirandosi nel suo specchio. Figlia di Oorum con Aorum, con la sua sagacia fa qualsiasi sforzo per conquistare ed ottenere quello che desidera. Avvalendosi della sua sensualità ed astuzia ingannò Elegbará, per prendergli il suo oro e fu capace di ingannare Obá, al fine di ottenere e godere dell’amore Xangô. Con il suo grande cuore è sempre pronta ad aiutare ed a ingraziarsi gli altri; non abbandonò Nanã, che fu bandita dal regno, si conquistò la simpatia di Omulu, offrì acqua ad Oxalá sul letto di morte, regalò una grotta ad Euá ed aiutò Oxossê, suo grande amore, a creare Logum Edé. Protettrice del feto, dei neonati, dei ginecologi, ostetrici, persone legate alla bellezza estetica, comunicatori e medium. Ci si rivolge ad Oxùm per acquisire un po’ della sua dolcezza, per conquistare il prossimo, per favorire la vita sentimentale o per propiziare la ricchezza: l’oro è il suo metallo prediletto ed ha una spiccata predilezione per il lusso. Il suo axè è anche purificante e ricostituente: lo si utilizza anche semplicemente per nutrirsi. E’ utile anche in ambito lavorativo, soprattutto per le donne, che possono districarsi in situazioni professionali intricate facendo ricorso alla dolcezza della splendida Yabà.
IFÁ” (dalla lingua Yorubá Yfá) è un orixa di grandi principi. E’ il custode e guardiano di tutti i segreti e misteri, incarico ricevuto da Orumilá. Scelto per dominare su tutti i giochi divinatori, Ifá ha anche un gioco che porta il suo nome al quale possono solo partecipare gli uomini, a differenza del rito di Logum al quale possono partecipare anche le donne. Il gioco divinatorio consiste nell’esercizio della premonizione da parte di “colui che vede” e richiede la massima fiducia di “colui che chiede”. Questo orixa è il protettore di tutti i preveggenti
“OGUM”come personaggio storico sarebbe il figlio più vecchio di Odùduà, il creatore di Ifé. E’ il dio della guerra e padrone del lavoro, perché è il possessore di tutti gli strumenti, gli attrezzi di lavoro ed i suoi simboli. E’ anche il dio del fuoco, e dell’acciaio con il quale sono forgiate spade, coltelli, lance ecc. Ogum (dalla lingua Iorubá Ogún) è per eccellenza il dio della guerra, generale valoroso e senza paura, stratega raffinato e astuto è colui che ama combattere e vincere le grandi battaglie, colui che ricerca una evoluzione. Difensore degli abbandonati, Ogum andava per il mondo alla ricerca di indifesi ed oppressi per combattere le loro cause, sempre molto giusto e benevolo. Egli è il fabbro degli orixas, signore delle armi e padrone delle strade, figlio di Iemanjá com Oxalá, e fratello gemello Elegbará, del quale possiede alcune caratteristiche uguali come la irriverenza. E’ un orixa molto valente che “porta nella spada tutto quello che cerca”. Egli ebbe un unico figlio con Iansã, Logum Edé, senza poterlo crescere, essendo impegnato sempre in battaglie. Protettore dei poliziotti, fabbri, scultori, camionisti e tutti i guerrieri. E anche l’Orixà dell’alimentazione, ha potere sul metabolismo, quindi può risolvere problemi di anoressia e bulimia. E’ un tutt’uno con la foresta, da cui trae nutrimento, ma senza mai alterarne l’equilibrio: prende solo ciò che serve per sopravvivere, conscio delle proprie necessità ma anche di quelle della natura. Nella sua manifestazione Okè è paladino dell’arte, del senso civico e urbanistico, combattendo disordine e vandalismo, le brutture moderne. Libero all’interno del suo verde ambiente, protegge l’indipendenza e la libertà, sia intellettuale che fisica.
ELEGBARÁ Figlio di Oxalá con Iemanjá e fratello gemello di Ogum, Elegbará fa sempre di tutto per chiamare attenzione ed essere al centro della scena. E’ geloso, valente, giocherellone, adora farsi coinvolgere in tutto quello che succede sulla Terra. E’ immensamente curioso ed ha grande desiderio di vivere, si sposta fino agli angoli del mondo, cercando di scoprire tutti i segreti e misteri che riguardano il nostro pianeta. Elegbará è um orixá che è allo stesso tempo molto amato ma molto temuto, intimidendo con i suoi occhi che sono due palle di fuoco. A differenza di altri orixás che ambivano ad avere un regno, fondando nazioni, egli desiderava semplicemente . . . il mondo tutto, per questo usciva per la strada vivendo avventure e facendosi adorare da tutte le tribù che visitava. Elegbará è colui che vive nel piano intermedio tra Orum e Aiê. E’ il protettore degli avventurieri, giocatori e tutti quelli che amano vivere.
“IROCÔ Orixa protettore della natura, figlio di Odudua e Tempo, è responsabile per il sostentamento di tutta la vita sulla terra. Irocô ( dallo Yorubá Irocò ) aiuta gli esseri viventi nella conoscenza delle proprie radici e delle proprie origini, mediante un processo lento che rende negli anni l’essere umano che si affida a lui maggiormente consapevole delle proprie capacità e limiti, rendendolo più forte e sicuro di se stesso. Non è un orixa particolarmente socievole, ma piuttosto schivo, intimista e ritirato, che preferisce dedicare il tempo a curare i suoi figli Iansã, Obá e Oxossê. E’ il protettore della natura, della vitalità umana e della sostentazione della vita materiale. Irokò è una vibrazione assolutamente fuori dalla portata dei più, soltanto le pochissime persone dotate di una grande conoscenza possono lavorare con lui: senza l’adeguata preparazione, si rischia di diventare completamente folli e di perdere la vita. Infatti non viene mai invocato per banali esigenze terrene, ma solo in caso di gravissimi pericoli vitali o che minacciano un’intera comunità di persone
OYÁ” (Oiá) é la divinità del vento, della tempesta e del “Rio Niger” (fiume Niger) che in lingua Ioruba si chiama Odò Oya. E’ stata la prima sposa di Xangô ed ha un temperamento ardente ed impe
IYAMI” Quando si pronuncia il nome di Iyami Oxorongá chi è seduto deve alsarsi e chi si trova in piedi fare una riverenza in segno di rispetto e devozione perchè è nota la temibilità di questo orixa, che chiede rispetto assoluto. Il simbolo di questo orixa è il passero africano Oxorongá, che emette un suono molto particolare, onomatopeico, dal quale proviene il suo nome.
OSSAIN” Conosciuto anche con il nome di OSSÃE è l’orixa più misterioso, ad oggi ancora nessuno conosce esattamente il suo sesso e per questo è considerato come asessuato o anche bisessuale. Signore delle foglie e delle erbe medicinali è grazie a questo orixa che possediamo molti rimedi per il trattamento e la cura di molte malattie. Abitante dei boschi Ossãe è figlio di Oxalá com Nanã, ma è stato cresciuto dal suo compagno inseparabile Aaajá, ed ha come fratelli Omulu, Oxumarê e Euá. Molte leggende dicono che Ossãe è ermafrodita e che sentiva una grande attrazione e passione per Oxossê, e per questo condivise la foresta con lui. Protettore dei farmacisti, dei chimici, dei naturalisti e degli omeopati. Ossain detiene tutti i segreti della fitologia occulta e dell’erboristeria magica. Spesso considerato anche un Orixà femmina a seconda del contesto antropologico, la yabà Oassnhe è sincretizzata con Santa Lucia
POMBAGIRA Pombagira è la femmina di Exu, e comanda sull’amore, il sesso ed è ottima consigliera sentimentale. Così come Exu, è la compagna spirituale che, come noi, è alla ricerca continua di una evoluzione. E’ uno spirito che aspetta una nuova opportunità di reincarnazione, e per questo apprende l’iportanza della vita attraverso la nostra vita. Ella è spesso chiamata con vari pseudonomi : Rosa Vermelha (rosa rossa), Pombogira Menina (Pombogira ragazza), Estrela da Noite (stella della notte), Dama da Noite (dama della notte), Maria Mulambo, Rendeira, Ecc. Osservazione : Nella scala di evoluzione esistono spiriti già evoluti che sono incaricati di orientare gli altri che stanno evolvendo, ed in questo caso mutano di titolo; Pombagira passa ad essere chiamata con l’appellativo di “Lebara”
“ERÊ” Spirito infantile ed eterno fanciullo che vive a lato di ognuno di noi, mantenendo la innocenza, la purezza, la vitalità e la predisposizione a confidare nel cambiamento di un mondo migliore, dove non esista egoismo, ne violenza, ma amore e maggiore attenzione per l’infanzia, rispettandola. Essi sono il futuro dell’umanità. Erê è un portavoce incaricato di portare messaggi, dato che gli orixas parlano solo tramite iorubá Questo spirito può rivelarsi come bambina o bambino, ricevendo il nome dell’orixa che sta servendo.
LEBARA Lebara (dallo Yorubá Legbará) é la sposa di Elegbará, con il quale condivide e lotta insieme per gli stessi fini. E’ la signora della seduzione, comanda sulla sessualità femminile, la vanità e l’amore. Mostrando tutta la sua sensualità incanta gli uomini con facilità e risolve anche i problemi di amore più complicati, aiutando coloro che ricorrono a lei o che invocano il suo aiuto. Ama farsi coinvolgere nella vita e nelle storie degli esseri umani, è molto generosa, di buon cuore e rispettosa degli altri e dei loro sentimenti, ma altrettanto vendicativa con coloro che mostrano sospetto o che approfittano della sua fiducia. E’ sempre alla ricerca di allegria, avventure, feste, incontri amorosi ed ama in particolare il sesso. E’ la protettrice dei bordelli, delle prostitute e delle donne.
“OXAGUIAN“Oxaguian é oxalá moço, sempre vestito di bianco, usa la spada, lo scudo e “mão de pilão”. E’ un orixa guerriero, ed il suo giorno della settimana è venerdi (sexta-feira). Gli piace mangiare carne di capra ed è il padrone della radice denominata inhame.
TEMPO“ Anche conosciuto come “gentiluomo”, Tempo è un orixa molto rispettato nel candomble, ed è necessario che sia presente in tutte le case. Essendo egli la forza della natura, comanda sopra tutti gli elementi gassosi della nostra atmosfera, ed in particolare tutti quelli che sono indispensabili alla vita degli esseri viventi. Con Oxumarê comanda l’aria che respiriamo, con Oxossê ed Ossãe (Ossain) prende cura della natura ed è compagno di Omolu, che aiuta a spargere sulla terra sia le malattie epidemiche come la peste, sia i rimedi per curarle. Tempo è il signore della cronologia, (del trascorrere del tempo), e della meteorologia ed è responsabile per le catastrofi naturali che avvengono sulla terra, dando avvertimenti all’umanità sulla importanza vitale di rispettare e prendersi cura della natura ed a non cercare di dominare la sua forza. E’ protettore del regno vegetale e della atmosfera. Ifá è l’unico Orixá che non richiede offerte rituali, si prega semplicemente nei momenti d’estremo dolore, quando tutto sembra perduto, chiedendogli di alleviare un destino crudele, solo Lui, infatti, può alleggerire le pene di un Karma difficile.
EUÁ” Serena e misteriosa è la signora dell’intuizione, della comunicazione e della fertilità. Fu perseguitata sulla terra ricevendo il suo aspetto (metà donna e metà serpente) ed il suo potere di fertilità. Euá ricevette da Oxum come regalo una grotta come sua dimora ed Euá, siccome non poteva avere figli, regalò la fertilità a tutte le donne e il dono dell’intuizione a Oxum. Euá (in lingua Iorubá “Ewá” ) è l’incaricata di accompagnare gli spiriti per la reincarnazione. Figlia di Nanã con Oxalá e sorella gemella di Oxumarê, ha come fratelli Ossãe e Omulu. Protettrice di tutte le donne con problemi di sterilità, delle persone con handicap e di tutti gli esseri umani discriminati.
LOGUN EDÉ” Erinlè aveva avuto, con Oxum Ipondá, un figlio chiamato Lógunède (dallo Ioruba Logun edé), il cui culto viene ancora oggi raramente praticato a Ilexá, dove sembra comunque essere in via di estinzione. Questo orixa vive per sei mesi all’anno sulla terra, nutrendosi di selvaggina e gli altri sei mesi sotto l’acqua del fiume, nutrendosi di pesce. E’ un orixa dalle molte sfaccettature e dalle molte facce, principe della ereditarietà e della foresta, della guerra e della vanità. E’ affiliato a quattro padri protettori, Ogum, Iansã, Oxossê e Oxum, con i quali esercita il potere sulla terra. Logum Edé, per l’eredità ricevuta ha il potere di spingerci nel percorso evolutivo della conoscenza, mediante la forza spirituale, essendo egli principe di influenza positiva tra spiritualità e materia. E’ stato l’ultimo orixa a nascere sulla terra, risultando quindi essere il più giovane. Bello ed incantatore, signore della fortuna e della abbondanza si preoccupa che nessuno dei suoi figli soffra le necessità materiali. E’ consigliere degli esseri umani in momenti di crisi esistenziali e protettore degli omosessuali e della bellezza materiale. E’ l’emblema della mancanza di responsabilità e costanza, ma il suo axè viene invocato proprio per questo: per divincolarsi da situazioni complicate all’ultimo minuto, senza rimetterci alcunchè o dare troppe spiegazioni, senza pensieri.
OXALÁ” Obatalá, come è anche conosciuto, è figlio prediletto e prescelto da Olorum per comandare la creazione e la diffusione della popolazione nell’ Aiê. Per poterlo fare si è dovuto materializzare ed assumere una nuova identità. E’ diventato così Oxala. Egli è l’orixa supremo del candomble, ammirato e rispettato da tutti, signore della pace e ministro dell’AXE’. Ha avuto vari figli con Nanã e coN Iemanjá (suo grande amore) e si mostra in due forme più conosciute : Oxalufã, “o velio” (Il vecchio) con il suo cajado,(bastone da anziano) ed Oxaguiã, “o moço” (il ragazzo) con un pestello nella mano. Alcune leggende raccontano che egli fu la prima creatura di Olorum, designato così al comando sulla terra. Protettor della pace universale e della unione tra glie esseri viventi.
EXU” Nel candomblé Exú è l’orixá che viene sempre salutato per primo. Confuso da molti con il Diavolo Cristiano, Exu è indubbiamente uno dei più popolari e conosciuti orixas del candomble. Possiede qualità e vizi tanto particolari e caratteristici che lo rendono il più umano degli orixas Êxu, il messaggero, è un servitore che per alcuni è molto desiderato mentre per altri moltissimo temuto. Comanda nella giustizia, nei vizi, intercede nelle difficoltà finanziarie e sopratutto umane. Questo tipo di spiriti sono compagni spirituali, che come noi umani, sono alla ricerca di evoluzione e miglioramento, aspettando, una nuova opportunità di reincarnazione, e per questo apprendono l’importanza della vita attraverso la vita e le esperienze che noi umani conduciamo. Essi ricevono vari pseudonimi, assumendo per ognuno un significato preciso (Es. Exu Rei, Exu Sete Catacumbas, Exu Veludo, Exu Tiriri, Exu Pé-de-Bode, Exu Sete Facadas etc) secondo una scala di evoluzione. In questa scala esistono altri vari spiriti maggiormente evoluti che sono incaricati di orientare gli altri che stanno evolvendosi, ed ad ogni evoluzione cambiano il proprio titolo, ad esempio Exu passa ad essere chiamato Exu de bará. Nonostante la sua importanza, le persone di Exú (i suoi figli, come si dice) sono molto rare, certamente a causa della sua calunniosa identificazione con il diavolo. Si dice che gli individui appartenenti a lui spesso vengano consacrati ad Ogum, orixá dal carattere piuttosto simile al suo, ma che gode di una reputazione migliore. In ogni caso, i “figli” di Exú sono persone dal carattere difficile, vendicative e opportuniste, ma intelligenti e comprensive, anche se spesso si mostrano accattivanti per ottenere vantaggi.
ANÔ Divinità di origine Jeje, madre di Omolu e Oxumarê è la più vecchia degli orixas femminili, e per questo molto rispettata. E’ l’orixa dell’acqua stagnante e madre anche di Obaluaê, Ossaim e Oxumarê. Nanã è la dea della pioggia, signora della morte e responsabile della “porta di entrata” (reincarnazione) e della “porta di uscita” (disincarnazione). Nel suo passaggio sulla terra è stata la prima Jabà e la più vanitosa, a causa del quale rifiutò il suo figlio primogenito Omolu, avuto con Oxalá, per essere nato con varie ed orrende malattie della pelle. Non accettando di curarsi di un bambino così fini per abbandonarlo in una palude. Sapendo di questo gesto orribile Oxalá la condannò ad avere altri figli, tutti quanti però anormali, (Oxumarê, Euá e Ossãe), e la scacciò dal regno, costringendola a vivere nella palude, nello stesso luogo dove ella abbandonò suo figlio Omolu. Nanã , con il tempo, tornò ad essere una delle Iabás più temuta, tanto che in alcune tribù quando veniva pronunciato il suo nome tutti si gettavano a terra. Signora delle malattie cancerogene, si trova sempre a lato del suo figlio Omolu. Protettrice degli anziani, nullatenenti, malati e ciechi.
OXALUFAN” Il nome oiginale in lingua Yoruba è Oxalufã, ed era il re del Ilu-ayê terra degli avi della lontana africa dai quali proveniamo. Andava per il mondo con la sua figura da vecchio, curvo per l’età e con passo lento ed incerto da anziano, appoggiandosi ad un grande bastone chiamato opaxorô.
“YEMANJÁ” Yemanjá o Iemanjá, il cui nome deriva da Yèyé Omo Ejá (“la mamma della quale i suoi figli sono pesci) è l’orixa degli Egbá, il popolo di una nazione Ioruba esistita tanto tempo fa nel sud della Nigeria, tra le regioni di Ifé e Ibadan, dove esiste ancora il fiume Yemoja. Yemanja è la regina degli oceani e fu scelta dagli altri orixas per essere simbolicamente la madre di tutti i mortali. Per questo tutte le nazioni ed i popoli la venerano ( a Cuba viene chiamata Lemanja). Con la sua purezza e saggezza domina nelle case e nelle famiglie affinché ci sia la pace spirituale, allevia i dolori e le sofferenze delle donne nel momento del parto. Figlia di Orumilá ed Oloxum, ebbe come grande amore Oxalá, che gli dette due figli, Elegbará ed Ogum, ma ebbe anche molti altri figli adottivi, di cui il più conosciuto fu Xangô. Essendo un orixa di grande magnificenza e dolcezza, tutti nutrono per lei amore ed ammirazione. Protettrice della famiglia e degli handicappati.