Streghe si nasce o si diventa?
Spesso, chi si avvicina alla stregoneria si domanda se Streghe (o stregoni) si nasce o si diventa.
Prima di tutto è opportuno specificare che diventare streghe o stregoni, NON significa acquisire straordinari poteri automaticamente.
Una strega (o stregone) devono necessariamente possedere delle potenzialità native elevate e questo, ovviamente non è da tutti. Non basta desiderare di essere una strega per diventarlo, occorre un lungo tirocinio e un apprendimento che possono durare per anni e anni, dove insuccessi e delusioni possono causare cocenti sconfitte e continui ripensamenti.
Poi vorremmo sfatare il mito puramente suggestivo che vorrebbe la trasmissione del sapere (o potere) da strega (o stregone) ad allieva/o in punto di morte: la trasmissione di poteri come eredità spirituale NON esiste, non è possibile; trattasi di pura fantasia degna dei migliori film fantasy. Crediamo invece che la strega (o stregone) scelga per tempo il suo discepolo e lo ISTRUISCA a poco a poco, come si conviene per qualsiasi insegnamento, trasmettendogli pian piano tutta la sua esperienza.
Streghe quindi si può diventarlo solo nel caso lo si voglia veramente; con fatica e determinazione, mettendo in pratica tutti gli esercizi e gli insegnamenti, teorici e pratici, atti ad esaltare le proprie potenzialità latenti.
Ci preme anche precisare che per essere Streghe non è necessaria alcuna “iniziazione” superiore, ma è sufficiente un giuramento privato che corrisponde ad una specie di auto iniziazione basata sulla volontà. Si tratta di un gesto simbolico importante poiché dimostra realmente il distacco dalla di tutti i giorni ed anche il rifiuto incondizionato di tutte quelle forme coercitive imposte e che hanno contribuito allo spegnersi delle potenzialità magiche celate dentro ognuno di noi.
La Stregoneria, o Vecchia Religione, è un credo di gioia e letizia, di godimento fisico e di libertà. Non ci sono dogmi né inferni. La vera strega mantiene sempre la sua identità individuale, non si sottopone ad umiliazioni né a restrizioni di sorta, non compie “ritiri magici”cruenti: la sua non è una religione codificata, ella crede nella natura; è pagana perché la sua tradizione vuole così e perché sente, inscindibile, il legame che la unisce alla Grande Madre che tutti affratella.
Non erige steccati ideologici o razziali, non pone discriminazioni fra questo e quello, fra ricco e povero, fra donna e uomo. Tuttavia, e qui sta il legame che unisce idealmente magia e stregoneria, sia il Sacerdote regale (il Mago) che la Sacerdotessa della Natura (la Strega), per essere tali debbono avere delle potenzialità al di sopra della media. Senza, sarebbero solo individui come tanti.
Inoltre, particolare da non sottovalutare, questa via di realizzazione magica è estremamente indicata per le donne essendo la stregoneria una vita matriarcale per antonomasia.