Il mistero del Serpente Rosso
Il mistero del serpente rosso è legato ad un tesoro? al mitico Santo Graal, al tesoro dei Catari, dei Templari o alla sepoltura di Maria Maddalena?
Le Serpent Rouge“, o “Il Serpente Rosso“, è uno dei libri più misteriosi e criptico apparsi negli ultimi tempi.
Composto da 13 pagine, nella sua versione originale le prime 5 leggiamo il testo conosciuto come Avant-Propos, nelle altre vi sono le immagini della Chiesa di Saint-Germain de Prés, delle tombe di re merovingi scoperte nella stessa chiesa, della copertina di un opuscolo pubblicato nel 1861 “Gnomon Astronomique“, la genealogia merovingia, la Gallia del 511, la Gallia del 632 circa, della Chiesa di Saint Sulpice, la pianta della stessa Chiesa (dove troviamo indicato il P-S , il Preacum ed il meridiano di Parigi) ed il quartiere Saint-Germain del 1615 (con il suo meridiano).
Questo testo è stato scritto da tre uomini, probabilmente tre iniziati, ossia Pierre Feugere, Louis Saint-Maxent e Gaston De Koker.
Il “Serpente Rosso“, scritto nell’ottobre del 1966, è stato poi pubblicato il mattino del 17 gennaio 1967 a Pontoise. I tre autori dell’opuscolo morirono subito dopo la pubblicazione in circostanze poco chiare anche se i tre casi di morte vennero archiviati come suicidi.
Leggi anche: Il mistero di Rennes le Chateau
L E – S E R P E N T – R O U G E
di Pierre Feugere, Louis Saint-Maxent, Gaston De Koker
PONTOISE – 17 GENNAIO 1967
[box ]Acquario
Come sono strani i manoscritti di questo Amico, grande viaggiatore dell’incognito, essi mi sono apparsi separatamente, tuttavia formano un tutto per colui che sa che i colori dell’arcobaleno uniti danno l’elemento bianco, o per l’artista che sotto il suo pennello, fa dalle sei tinte della sua tavolozza magica, sorgere il nero.[/box]
La prima strofa dice che questi “manoscritti” sono separati ma se riuniti,possono formare un messaggio unico per colui che saprà interpretarlo
Nota: in tutte le strofe si parla di bianco e nero, elementi caratteristici della simbologia templare.
[box] Pesci
Questo Amico, come posso presentarvelo? Il suo nome resterà un mistero, ma il suo numero è quello di un sigillo celebre. Come descrivervelo? Forse come il navigatore dell’arca imperitura, impassibile come una colonna sulla sua roccia bianca, che guarda verso il mezzogiorno, al di là della roccia nera.[/box]
L’autore si riferisce a colui che ha fornito i manoscritti, ovviamente a noi sconosciuto
[box]Ariete
Durante il mio sofferto pellegrinaggio, ho tentato di aprirmi con la spada una strada attraverso la vegetazione inestricabile dei boschi. Avrei voluto arrivare alla dimora della Bella Addormentata in cui certi poeti vedono la Regina di un regno scomparso. Alla disperazione di ritrovare il cammino, le pergamene di questo Amico furono per me il Filo di Arianna.
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L’autore pare stia iniziando un viaggio verso una dimora regale di un fantomatico regno scomparso. La regina di questo regno potrebbe essere Maria Maddalena, la quale riposerebbe a Rennes. Le indicazioni fornite all’autore saranno d’aiuto per ritrovare il luogo dov’ è nascosto il santo Graal
[box]Toro
Grazie a lui, ornai a passo moderato e con sguardo su (rivolto verso l’alto), io posso scoprire le sessantaquattro pietre disperse del cubo perfetto che i Fratelli della Bella del bosco nero, sfuggendo all’inseguimento degli usurpatori, avevano seminato sulla strada quando fuggirono dal Forte bianco.[/box]
Frase complessa dalle molteplici interpretazioni. L’autore, grazie all’aiuto ricevuto, osserva davanti a se le 64 pietre ( della tomba ?) fino ad ora celate ai non iniziati, e dove i seguaci della Maddalena, sfuggiti agli usurpatori ( forte bianco) hanno depositati le sue spoglie mortali
[box]Gemelli
Riunire le pietre sparse, lavorare con la squadra ed il compasso per rimetterle nell’ordine regolare, cercare la linea del meridiano che va da Oriente a Occidente, poi guardando dal Sud al Nord, infine in tutti i sensi per ottenere la soluzione cercata, facendo sosta davanti alle quattordici pietre marcate con una croce. Il cerchio era l’anello e corona, ed esso (era) il diadema di questa Regina del castello.[/box]
La squadra e il compasso sono gli odierni simboli massonici il che farebbe sopravvivere i Templari fino ai giorni nostri, tramite moderne associazioni come la Massoneria.L’autore in base a queste nuove istruzioni troverebbe le ulteriori 14 pietre (le 14 stazioni della Via Crucis della chiesa di Rennes le Chateau) dove sono nascoste la corona e l’anello; le prove della regalità della Maddalena quale sposa di Cristo.
[box]Cancro
Le lastre del pavimento a mosaico del luogo sacro potevano essere alternativamente bianche o nere, e Gesù, come Asmodeo, sorvegliava i loro allineamenti. Il mio sguardo sembrava incapace di vedere la cima dove dimorava nascosta la meravigliosa addormentata. Non era stato Ercole con la potenza magica, come decifrare i misteriosi simboli impressi dagli osservatori del passato. Nel santuario tuttavia l’acquasantiera, fontana d’amore dei credenti che ridà il ricordo di queste parole: CON QUESTO SEGNO TU lo VINCERAI.[/box]
I riferimenti a Rennes sono chiari :dal pavimento a scacchi all’acquasantiera sotto la quale si trova un orrendo demone solitamente identificato con Asmodeo .
Ercole ( altro elemento della mitologia greca) è senz’altro una metafora legata alla forza fisica la quale pero’ non basta per a scorgere la dimora della Maddalena. Nell’acqua santiera della chiesa di Rennes vi è una ulteriore prova che quello è il luogo giusto; le parole che l’imperatore Costantino avrebbe lette intorno a una croce apparsagli prima della battaglia contro Massenzio. Impressionato, avrebbe fatto disegnare la croce sugli scudi del soldati riportando una strepitosa Vittoria. Un chiaro riferimento alla croce dei templari e alla missione di salvaguardia dei segreti a loro affidati
[box]Leone
Di colei che io desidero liberare, salgono verso di me gli effluvi del profumo che impregnano il sepolcro. Una volta alcuni l’avevano chiamata: ISIDE, regina delle sorgenti benefiche, VENITE A ME VOI TUTTI CHE SOFFRITE E CHE SIETE OPPRESSI E IO VI DARO’ SOLLIEVO, ALTRI MADDALENA, dal CELEBRE vaso colmo di balsamo guaritore. Gli iniziati conoscono il suo vero nome: NOSTRA SIGNORA DES CROSS.[/box]
Questa strofa collega infatti Maria Maddalena con Iside, il che ricorda l’ antica divinità della Grande Madre, e alla fine viene rivelato un misterioso nome: Notre Dame de Cross. Alcuni pensano che voglia dire “Nostra Signora delle croci“, o “Nostra Signora dei Crociati”
Il balsamo citato potrebbe essere un misterioso unguento il quale consenti’ a Gesù di non morire e resuscitare il terzo giorno lasciando l’impronta del suo corpo sulla sacra sindone?
[box]Vergine
Io ero come i pastori del celebre pittore Poussin, perplesso davanti l’enigma: “ET IN ARCADIA EGO!”. La voce del sangue, vuole rendermi l’immagine di un passato ancestrale. Si, il lampo del genio attraversa il mio pensiero, rivedo, comprendo! Io conosco ora questo segreto favoloso. E meraviglia, al momento dei salti dei quattro cavalieri, gli zoccoli di un cavallo avevano lasciato quattro impronte sulla pietra, ecco il segno che DELACROIX aveva lasciato in uno dei tre dipinti della cappella degli Angeli. Ecco la settima sentenza che una mano aveva tracciato:ESTRAIMI DAL FANGO, PERCHE’ IO NON VI RESTI AFFOSSATO. Due volte IS, imbalsamatrice e imbalsamata, vaso miracoloso
dell’eterna Dama Bianca delle Leggende.[/box]
Vi si leggono i riferimenti a due artisti: Nicolas Poussin, con il suo misterioso dipinto Et in Arcadia Ego e Eugene Delacroix, e la Cappella degli Angeli di St. Sulpice, dove i suoi tre quadri nascondono parecchie tracce esoteriche.
La Dama delle Leggende potrebbe essere naturalmente Maddalena (o Nostra Signora di Cross).
[box]Bilancia
Cominciato nelle tenebre, il mio viaggio non poteva terminare che nella luce. Alla finestra della casa diroccata contemplavo attraverso gli alberi spogli dell’autunno la vetta della montagna. La croce di creta si distaccava sotto il sole del mezzogiorno, era la quattordicesima e la più grande di tutte con i suoi 35 centimetri. Eccomi dunque a mia volta cavaliere sul destriero divino che cavalcava l’abisso.[/box]
Non sappiamo a cosa si riferisca “la casa diroccata”, e neanche la “vetta della montagna”, ma la più grande con i suoi 35 cm” potrebbe essere la 14ma stazione della Via Crucis di Rennes, che misura proprio 35 cm e nasconde molte coincidenze curiose.
[box]Scorpione
Visione celeste per colui che mi ricordano le quattro opere di Em. SIGNOL, intorno alla linea del Meridiano, nello stesso coro del santuario da dove irradia questa sorgente d’amore degli uni per gli altri.
Io ruoto su me stesso passando con lo sguardo la rosa del P a quella dell’S,poi dall’S al P. E le spirali nel mio spirito diventano un polipo mostruoso che espelle il suo inchiostro. Le tenebre che assorbono la luce, ho un capogiro e porto la mia mano sulla mia bocca, mordendo istintivamente il palmo, forse come OLIER nel suo feretro. Maledizione,io comprendo la verità. E’ il passaggio, ma egli stesso facendo il bene, come xxxxxxxx QUELLO della tomba fiorita. Ma quanto hanno saccheggiato la casa, non lasciando che cadaveri imbalsamati e numeri di metallo che non avevano potuto importare? Quale strano mistero cela il nuovo Tempio di SALOMONE edificato dai bambini di Saint VINCENT?[/box]
Questa strofa è interamente “dedicata” alla chiesa di St. Sulpice.
Emile Signol è un pittore, e che dei suoi dipinti sono esposti nel transetto di St. Sulpice, e inoltre il suo nome sui dipinti è proprio scritto in maiuscolo.Sui transetti della chiesa vi sono due vetrate, una con una S e una con una P.
Nella chiesa è presente un acquasantiera con raffigurato un polipo.Inoltre, qui troviamo anche il nome di Jean Jacques Olier, curato di Saint Sulpice dal 1642 al 1652.
Infine I Bambini di Saint Vincent era una comunità fondata da Saint Vincent, animatore di S. Sulpice.
Ofiuco o Serpentario Maledicendo i profanatori nelle loro ceneri e coloro che vivono sulle loro tracce, uscendo dall’abisso dove era stato tuffato, compiendo il gesto d’orrore: “Ecco la prova che del sigillo di SALOMONE io conosco il segreto, che xxxxxxxx di questa REGINA ho visitato le dimore nascoste”.
[box]Sagittario
Ritornando allora alla bianca collina,il cielo avendo aperte le sue cateratte, mi sembra di sentire vicino una presenza, i piedi nell’acqua come colui che riceve il segno del battesimo.Ruotando ad est, di fronte a me vidi srotolando senza fine i suoi anelli l’enorme SERPENTE ROSSO citato dalle pergamene, salato e amaro, l’enorme bestia aizzata (scatenata) davanti i piedi di questo monte bianco, rosso per la collera.[/box]
Questa è una delle strofe più curiose e interessanti: qui si parla proprio di un Serpente Rosso.
In effetti non è chiaro neanche il significato del titolo del libro.
C’è da notare però che il Serpente Rosso descritto qui, si “srotola” a Est, il che farebbe pensare che il SR sia un astro (il che si ricollegherebbe ai segni zodiacali): il rosso farebbe pensare al Sole, ma i suoi anelli senza fine ci fanno ricordare un pianeta come Urano, Nettuno o Saturno.
[box] Capricorno
La mia emozione fu grande, “ESTRAIMI DAL FANGO”, dicevo, e il mio risveglio fu immediato. Ho omesso di dirvi in effetti che questo era un sogno da me fatto questo 17 GENNAIO, festa di San SULPICIO.
A seguito del mio turbamento persistente, ho voluto, dopo le riflessioni di rito, riferirvi un racconto di PERRAULT. Ecco dunque Amico Lettore, nelle pagine che seguono, il risultato di un sogno che mi aveva cullato nel mondo dallo strano all’ignoto. A Colui che è il passaggio per fare il bene [o: A colui che sembra di fare il bene, o ancora: A Colui che cessa di fare il bene(?)].[/box]
A questo punto pare di capire che tutto il racconto è stato un sogno fatto la notte del 17 Gennaio (data ricorrente nella storia di , giorno di St. Sulpice.
Inoltre ricordiamo che Perrault è l’ autore de “La Bella Addormentata nel Bosco”, molto citata in altre strofe.
L’ultima frase inoltre, ricorda l’iscrizione della tomba del conte di Fleury, rinvenuta vicino a Rennes le Chateau, che recita: “Colui che è passato facendo del bene”.
Che cosa rivelerebbe di tanto grave “Il Serpente Rosso”, a parte le chiare analogie con la chiesa di Rennes-Le-Château, non ci è dato sapere.
Forse questo testo rappresenta la chiave di lettura per svelare i segreti di Rennes?
O è invece una specie di mappa per arrivare al fantomatico tesoro che si ipotizza essere nascosto in quei luoghi?
Ma se il mistero è legato ad un tesoro di che tesoro si tratterebbe, del mitico Santo Graal, del tesoro dei Catari o dei Templari o della sepoltura di Maria Maddalena?