Il Karma o Karman
Il termine sanscrito karman ha origine dalla radice verbale sanscrita kṛ avente il significato di “fare” o “causare”, presupponendo la condizione di “creare qualcosa agendo”, corrispondente al greco antico kraínō (“realizzare”) e al latino creo-are (“creare”) .
La sua radice indoeuropea corrisponde a *kwer (atto sacro, atto prescritto) e la si riscontra nel latino caerimonia da cui, ad esempio, l’italiano “cerimonia” o l’inglese ceremony.
Nelle altre lingue asiatiche il termine sanscrito karman viene così reso:
in pāli: kamma;
in cinese: 業 yè;
in giapponese: 業 gō;
in coreano : 업 eop;
in vietnamita: nghiệp;
in tibetano: las.
Il karma è un “principio universale” secondo il quale un’ “azione virtuosa volontaria” genera una o più rinascite positive, mentre un’azione “non virtuosa volontaria” (che produce sofferenza) genera rinascite negative. Il karma, dunque, vincola tutti gli esseri senzienti al ciclo del samsāra poiché tutto ciò che l’essere farà, si ripercuoterà in una qualche “condanna” nelle vite future.
Quando si compie (o si desidera di compiere) un’azione non virtuosa, si depositano nella vita stessa dei “semi” o “residui” (sans. vāsanā) ) in seguito alla produzione di karma negativo. Quando si compie un’azione virtuosa invece, si produce karma positivo. Questi residui allungheranno la permanenza dell’esistenza nel samsāra. Esiste però un tipo di karma che non è né positivo né negativo, quello che porta alla “liberazione” (Vimukti) ed è indicato come aśukla avipākakarma karmaḳsayāya saṃvartate
Ogni manifestazione degli esseri senzienti possiede una certa quantità di “semi del karma” che, finché non saranno esauriti, li costringeranno a permanere nel ciclo del samsāra. Questi “semi” sono frutto di azioni compiute in innumerevoli vite precedenti. Essi non possono diminuire ma possono essere distrutti con il raggiungimento dell’”illuminazione” (Bodhi). Con l’estinzione del debito karmico, l’essere non sarà più vincolato al karma e quindi al samsāra e potrà raggiungere il Nirvana.
Il significato e il ruolo attribuito alla dottrina del karma varia a seconda degli insegnamenti delle differenti scuole buddhiste.