Cos’è la La cabala, o Qabbalah ?
La cabala, qabbaláh, kabbalah o cabbalav è una tradizione di insegnamenti mistici, iniziata almeno tremila anni fa coi primi Patriarchi e poi coi Profeti di Israele.
Si basa sul riconoscimento e sull’interazione di Trentadue Elementi base, i 32 Sentieri della Sapienza: Dieci Sefirot e Ventidue lettere dell’alfabeto ebraico.
Nel loro insieme è nascosto un 33° elemento, la misteriosa Da’at, la Conoscenza Unificante.
La Cabalà cerca il contato diretto col Divino, sia con l’Unità assoluta della Sua Interiorità che con la Molteplicità delle forme e dei Nomi coi quali il Divino si rivela. La vera Cabalà cerca anche il contatto con una terza dimensione: l’Essenza Divina (Atzmut), oltre tutto ciò.
La Qabbalah quindi deve essere considerata rivelazione divina della verità più profonda della Torah tramite spirito profetico o attraverso la saggezza con la concessione del Ruach ha Qodesh; non si tratta di sola deduzione logica, passibile di errore, ma di verità eterna come parola divina della Torah: fuoco nero su fuoco bianco.
Si ritiene infatti che ogni aspetto della Torah sia stato rivelato anche a Mosè sul monte Sinai. Ancora confermata la sua sapienza nell’esperienza mistica profetica consapevole; la parte dello Zohar sulle porte sante degli Heikhalot rappresenta il raggiungimento delle porte d’intelligenza anche per lo Zaddiq Rabbi Shimon bar Yochai.
Circa l’insegnamento della Qabbalah, lo si può fare a diversi livelli. I maestri migliori sono gli ebrei osservanti i quali, dotati di una buona conoscenza dell’ebraico, li mette in grado di leggere e comprendere non solo i testi biblici, ma anche i loro commenti e i testi principali della tradizione cabalistica: Zohar, Sefer Yetzirà, Sefer Bahir, Arizal, Baa’al Shem Tov e tanti altri.
La Cabala rifiuta ogni forma di magia e di stregoneria
« non c’è magia in/contro Giacobbe »
Secondo la tradizione ebraica, nel Talmud come nella Cabala, la magia riguarda il lato dell’impurità infatti è spesso associata a manifestazioni di distruzione: secondo la Cabala, anche per questo, Dio ha posto la magia come atto da cui non bisogna essere tentati, ulteriore parametro per gli individui delle Nazioni dinanzi al libero arbitrio.
Figure bibliche ad essa legate sono Labano ed il suo discendente il profeta Balaam; grazie all’intervento divino essi non poterono imporsi, il primo contro Giacobbe ed il secondo contro il popolo ebraico.
La Cabala ritiene che chi usò la magia se ne servì per ottenere cose in dati momenti non realizzabili.
Anche i miracoli non riguardano la magia ma sempre l’intervento divino: si ricordi infatti l’opposizione divina dei miracoli di Mosè ed Aronne ai maghi egizi.
I riferimenti del Talmud alla magia o alla stregoneria sono prevalentemente interpretati secondo il livello Sod, quindi secondo il metodo della Cabala, ma questo non presuppone che lo stesso Talmud e la Cabala ne accettino la pratica o le teorie infatti una delle punizioni per alcuni tipi di magia e di stregoneria è la perdita della propria parte nel Mondo futuro.
Gli amuleti, quando validi e citati anche nel Talmud, non esprimono magia o stregonerie ma preghiere e Tiqqunim.